La passione
L’idea di trasformare una passione in una professione
Tutto inizia dalla passione per il vino tramandata dal nonno Lino, un uomo corpulento e tenace che aveva coltivato nel proprio cuore il desiderio di produrre, attraverso le proprie mani, un vino genuino da bere tutti i giorni. Così, in provincia di Treviso, aveva trasformato parte del suo giardino in tre filari di vigneto e ricavato una piccola cantina artigianale nel seminterrato di casa. Ogni anno, nel periodo di settembre, radunava tutta la famiglia per raccogliere l’uva con la quale produceva il vino naturale “fatto in casa”. L’occasione di unione e di ritrovo diventa tradizione.
Elia e Marco, fin da piccoli, parteciparono ad ogni vendemmia affiancando il nonno in tutti i processi di vinificazione. Quando il nonno venne a mancare, i due fratelli decisero di continuare la tradizione in autonomia. Ben presto, lavorando insieme, il loro legame si rafforzava e si faceva largo l’idea di trasformare quella grande passione in professione.
La Svolta
Venit, dal latino, colui che giunge
La svolta arriva nell’ottobre del 2017, quando Elia e Marco, desiderosi di concretizzare la passione tramandata, decidono di prendere in affitto la prima campagna in Friuli, precisamente a San Odorico, frazione di Sacile, e dichiarare l’impianto del loro primo vigneto.
“Fin da subito, la nostra idea era quella di ottenere prodotti genuini come quelli fatti in casa, per questo abbiamo deciso di adottare il metodo biologico e coltivare le varietà Piwi”.
Il nome Venit, dal latino “colui che giunge”, rimanda al momento in cui i veneti Elia e Marco approdarono sulle terre del Friuli e vennero battezzati dai nuovi vicini di casa come “Del Venit”, in Friulano appunto “Del Veneto”.
Le persone
Ogni volta, la stessa sensazione, come fosse ieri
Elia
“Ho battuto la mia strada verso lo studio della mente umana, una materia affascinante che, tuttavia, non hai mai mutato la mia passione per il vino”.
Ottenuta la laurea, apre il suo studio ed inizia la sua professione come psicologo mantenendo l’interesse per la viticoltura e per tutti i processi di vinificazione. Grazie al vigneto del nonno impara le tecniche di coltivazione biologica e può sperimentare le sue prime fermentazioni.
“Ad oggi, il mio lavoro è divenuto una passione, e la mia passione un lavoro, devo ammettere che mi sento davvero fortunato a potermi dedicare a ciò che più mi piace”.
Marco
“Ogni volta, la stessa sensazione, come fosse ieri. Il profumo dell’uva al momento della vendemmia mi riporta indietro nel tempo, come fossi ancora lì nel campo del nonno, a cercare i grappoli sotto le foglie, a portare il carro con le cassette e a partecipare alla tradizionale sfida di chi riusciva a pressare più vinaccia a mano con il torchio”.
Marco, fin da piccolo controcorrente all’attività di famiglia, ha deciso di seguire il cuore e intraprendere gli studi in agraria.
“Quando mio padre, Massimo, ci portò a vedere il terreno di Sacile, capii che quello era il mio futuro e che Elia era la persona perfetta per aiutarmi a realizzarlo”.
…e compagnia
È il calice pieno come occasione di unione e di condivisione
“…e compagnia!” era l’espressione più usata da nonno Lino, tanto da divenire un’intercalare. Dietro un comune modo di dire si cela il messaggio di come tutto sia connesso e che ogni cosa, ogni processo, sia legato in maniera indissolubile alla sua provenienza e al suo contesto.
Allo stesso modo, il vino mantiene costante il suo legame con il terroir di appartenenza e, in contemporanea, l’abolizione di forzature e l’utilizzo di tecniche biologiche ne assicurano l’autentica espressione delle sue tipicità.
“…e compagnia!” non è solo fonte d’ispirazione, è lo stare insieme ad altri instaurando rapporti di vicinanza, è il calice pieno come occasione di unione e di condivisione, è lo spirito che deve accompagnarci durante ogni degustazione!